“Non voglio andare via!”, otto suggerimenti utili in questa situazione

“Adesso è ora di andare”

“No!”

Immaginate di essere seduti in un bar a prendere un caffé con amici. Il tempo è magnifico e la conversazione interessante. Di colpo ricevete una telefonata di lavoro che vi impone di andarvene immediatamente. Proprio quello che state immaginando è ciò che prova vostro figlio quando protesta perché non vuole andare via dalla casa di un amico oppure dal parco. Vediamo qualche suggerimento su cosa fare e non fare:

  • Non pretendete la collaborazione immediata di vostro figlio, piuttosto dategli il tempo di “cambiare marcia”, aprendo la fase dei saluti con un po’ di anticipo.

Parlando con vostro figlio…

  • Non dite: “Perchè non puoi mai fare come ti dico? Tanto o poco che resti, a te non va mai bene!”, dite piuttosto: “Fra 5 minuti è ora di andare, cominciamo subito a raccogliere le nostre cose”.
  • Non dite: “Se non stai attento, le prenderai”, piuttosto: “Capisco che non hai voglia di andare via ora, ma qualche volta è necessario fare cose che non ci piacciono”
  • Non dite: “Aspetta che dica a tuo padre come ti sei comportato! Non sarà per niente contento!”, bensì: “Conto fino a 10, vediamo se riesci a infilarti la giacca prima che io abbia finito? Pronto? Via! 1, 2, 3…”
  • Non dite: “Se ora vieni con me, andando a casa ci fermeremo a comprare un regalino per te”, ma dite: “Presto potremo tornare qui, non temere!”

Parlando con voi stessi…

  • Non ditevi: “Non riesco a sopportare il comportamento di mio figlio!”, bensì: “Sono in grado di gestire le esigenze di mio figlio ed il suo desiderio di prendere decisioni autonome”
  • Non ditevi: “Queste persone mi considereranno un genitore incapace”, ditevi piuttosto: “Il mio obiettivo è educare mio figlio alla collaborazione e non far colpo su queste persone
  • Non ditevi: “Mi fa tanto infuriare che non ci vedo più!”, ma ditevi: “Non pretenderò che mio figlio collabori subito perché questo mi farà solo arrabbiare”.

Dal libro “Dal no al sì senza urla e minacce” di Jerry Wyckoff e Barbara Unell