“Mi hanno detto che il mio bimbo è un po’ itterico: cosa significa?”

L’ittero, cioé la colorazione giallastra della cute e delle parte bianca degli occhi (la cosiddetta “sclera”), è causato dal deposito in questi tessuti della bilirubina, una sostanza che deriva in gran parte dalla distruzione dei globuli rossi.

Si tratta di una manifestazione frequente nei neonati.

Ma da cosa deriva?

Durante la vita all’interno del pancione, la bilirubina del bimbo viene eliminata attraverso la placenta. Dopo la nascita, invece, è il fegato di nostro figlio a dover far fronte a questo compito. In molti neonati il fegato è ancora immaturo e questo è del tutto normale. A volte questa immaturità, insieme ad altri fattori che vi sto per dire, comporta un’incompleta eliminazione della bilirubina.

Quanto più è immaturo il fegato, tanto più è marcata la distruzione dei globuli rossi e quindi il livello di bilirubina. La bilirubina che il fegato non riesce a metabolizzare entra nel circolo del sangue e, se superasse determinati valori, diventerebbe tossica per il cervello. Per questo motivo il livello di tale sostanza viene controllato, anche ripetutamente, nei primi giorni di vita.

Come avviene questo controllo?

La maggior parte delle volte questo controllo é molto semplice ed indolore, attraverso uno strumento chiamato “Bilicheck” o “Biliscan”. Il Bilicheck funziona emettendo una piccola luce e viene semplicemente appoggiato in diversi punti della corpo del bambino, fornendo comunque un risultato molto attendibile. Qualora ci siano dubbi, si procede al prelievo di pochissimo sangue dal tallone del piccolo, per mezzo di un pungidito. Questo sangue viene in seguito esaminato al nido (dalle puericultrici o dalle infermiere presenti) per mezzo di un apposito strumento di lettura.

Quali sono le terapie più idonee?

Nella maggior parte dei neonati sono sufficienti alcune semplici misure quali un apporto calorico adeguato con allattamento precoce e poppate numerose (e queste misure sono anche molto spesso “preventive” dell’ittero). Altre volte si rende necessaria una maggiore idratazione tramite flebo oppure l’esposizione alla luce con alcune particolari lampade (fototerapia). I cicli di fototerapia prevedono purtroppo l’allontanamento del neonato dalla madre, nel senso che spesso le macchine e le culle adeguate si trovano solo all’interno del nido, ma in alcuni ospedali ci si sta attrezzando per la fototerapia direttamente accanto al letto della madre o addirittura nel letto stesso della madre, mentre mamma e bambino stanno a contatto. Potete consultare un interessantissimo articolo con foto di questa pratica qui:

http://pediatrics.aappublications.org/content/131/6/e1982

Qualora l’ospedale a cui vi rivolgete non preveda il trattamento al letto stesso della madre o accanto al letto della madre (con una speciale coperta dotata di led e chiamata in genere “biliblanket”) è necessario comunque che vi rechiate spesso al nido per allattare il vostro cucciolo, in modo da scongiurare una diminuzione del latte e conseguenti problemi nella prosecuzione dell’allattamento.

Molto più raramente, per ridurre il valore della bilirubina è necessario ricorrere alla exanguinotrasfusione, cioé alla sostituzione del sangue del neonato (in cui la concentrazione della bilirubina è elevata) con il sangue di un donatore compatibile. Per effettuare tale procedura, generalmente, si incannula la vena ombelicale, attraverso cui si sottraggono lentamente piccole quantità di sangue del neonato e si introducono, di volta in volta, pari quantità di sangue compatibile.

Quali sono i neonati in cui è più probabile che si verifichi ittero?

Nei neonati con immaturità epatica (=del fegato) più marcata è più facile che si verifichi ittero ma anche nei neonati il cui gruppo sanguigno è incompatibile con quello materno:

  • Incompatibilità Rh: si può verificare nei neonati Rh positivi, figli di madre Rh negativa, quando la mamma durante la gravidanza produce anticorpi contro i globuli rossi del figlio. Per questo motivo tutte le donne Rh negative sono seguite con appositi esami in gravidanza e ricevono, entro poche ore dal parto, se il neonato è Rh positivo, la somministrazione di una terapia idonea a non sviluppare anticorpi che causerebbero l’aborto del feto Rh positivo in una successiva gravidanza.
  • Incompatibilità AB0: si può verificare quando la mamma è di gruppo 0 ed il figlio è di gruppo A o B, con lo stesso meccanismo dell’incompatibilità Rh

Qual’è il valore di bilirubina considerato “a rischio”?

Il valore varia in rapporto a molti fattori quali, ad esempio, la prematurità, anche scarsa, la giornata di vita e tante altri. In  generale si può dire che il livello di attenzione deve essere elevato quando il livello di bilirubina ha un incremento superiore a 0.5-1 mg/dl di sangue per ogni ora che passa oppure quando, in un neonato a termine, il valore totale supera i 15 mg/dl di sangue. Se ci si avvicina o si supera il valore di 20 mg/dl viene, di volta in volta, valutata anche l’opportunità di ricorrere a exanguinotrasfusione.