“Il mio bambino piange ma io devo proprio andare”: 7 consigli per gestire al meglio la separazione

Ci sono molte ragioni per cui i genitori debbano lasciare il proprio piccolo alla cura di altri adulti. Alcuni devono affrontare quotidiane separazioni per andare al lavoro, altri possono separarsene per meno tempo, ma si tratta comunque di un’esperienza comune a tutte le famiglie.

I piccoli possono avere molte reazioni diverse quando vengono lasciati alla cura di qualcun’altro. Alcuni non mostrano sofferenza, e soprattutto i più grandi possono addirittura apparire contenti del tempo che passeranno al nido o con la baby-sitter, soprattutto se questa è un’ottima compagna di giochi. Altri però possono piangere o urlare al momento della separazione, e molti ne sono sconvolti e resistono alla separazione anche fisicamente, aggrappandosi piangenti al genitore.

Come i loro figli, anche i genitori possono sperimentare un ventaglio di sentimenti diversi quando lasciano il proprio piccolo: dal sollievo per avere un po’ di tempo per sé al senso di colpa. Dalla preoccupazione per quello che potrebbe accadere in loro assenza all’ansia per le lacrime che precederanno la separazione.

Gestire la separazione è uno dei traguardi più ardui dei primi tre anni di vita.  Ma i genitori possono instaurare una routine che aiuti il bimbo a vivere le separazioni in maniera sana. Questa routine consentirà al bambino di sviluppare la fiducia nel fatto che “mamma e papà se ne vanno ma mi avvertono sempre e ritornano ogni volta”.

Ecco alcuni suggerimenti per aiutare il vostro bambino a separarsi con più serenità:

  • Assicuratevi che la persona con cui lo lasciate sia familiare al vostro bambino. Spendete del tempo tutti insieme (voi, il bimbo e questa persona) prima di lasciare vostro figlio solo con lei.
  • Preparate vostro figlio per i saluti, ma non troppo in anticipo “La nonna arriverà dopo che finisci il tuo spuntino e mamma e papà usciranno un po’”.
  • Parlate con il piccolo di quello che farà in vostra assenza. “La zia Sara ti farà il bagnetto, ti leggerà il libro degli animali e poi farai la nanna. Quando ti sveglierai noi saremo di nuovo qui”.
  • Salutate sempre il vostro bambino e lasciate che vi veda mentre ve ne andate. Alcuni genitori sono tentati di sgattaiolare via per evitare un momento difficile, ma questo è controproducente: il vostro bambino potrebbe convincersi che possiate sparire in qualsiasi momento, cosa che lo spingerebbe a volervi sempre sott’occhio e che gli renderebbe piuttosto ostica l’idea che “mamma e papà se ne vanno ma tornano sempre”.
  • Stabilite dei rituali di separazione, come una canzoncina. Questo permette ai più piccoli di sentire un po’ di controllo, di assumere un ruolo più attivo nel saluto. Alcuni bambini amano spingere i loro genitori fuori dalla porta, trasformando un’esperienza passiva in una attiva.
  • Accorciate i saluti. Dei saluti troppo protratti possono generare più ansia nel bambino. Questo significa che spesso dovrete letteralmente togliervi vostro figlio dalle braccia e lasciarlo piangente alla maestra o alla tata. Per alcuni bambini, il pianto diventa una parte del rituale e non è necessariamente il segnale di una difficoltà insormontabile. Accettare il fatto che pianga e lasciarlo comunque con fiducia aiuterà il vostro bambino a maturare la stessa fiducia. Parlatene con la tata o la maestra e chiedete come si è comportato dopo la vostra partenza. Potreste essere stupiti del fatto che, appena siete usciti, il bambino ha smesso istantaneamente di piangere.
  • Giocate al gioco del cucù con il vostro bambino, a partire dai 5 mesi di vita. Il cucù aiuta il bambino a sperimentare una separazione divertente, in cui scomparite e ricomparite continuamente.

I suggerimenti di qui sopra sono idee generali su come aiutare voi e il vostro bambino con le separazioni, ma tenete presente che alcuni bambini hanno più difficoltà di altri e di conseguenza i genitori potrebbero avere bisogno di più supporto per trovare un approccio personalizzato.

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