Gestire i “no” del bambino allo scoccare dei “terribili due anni”

Al di là della gioiosa festicciola per il secondo compleanno del tuo bambino, è difficile ignorare la sensazione di paura che scaturisce dal fatto che il “No” comincia a dominare il suo vocabolario.

E allora, mamme e papà, anche se i suoi “no” sono frustranti, vi invito a tener presente che le sue azioni non sono atti di sfida diretti verso di voi: sta solo sviluppando la sua indipendenza e imparando a esprimere la sua frustrazione. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarvi a far fronte a quello che a volte può essere un periodaccio.

Razionalizzare la sua rabbia, comprendendone le ragioni
Gli scoppi di rabbia sono spesso esasperati dalla frustrazione di tuo figlio di fronte alla sua incapacità di completare un compito (che invece pensava di poter fare da solo). Preda di questa frustrazione, i bambini spesso si arrabbiano moltissimo perché non possiedono le abilità linguistiche che gli consentirebbero di esprimere i loro sentimenti. I pianti isterici in questa fase sono normali ma diminuiranno sempre di più e cesseranno intorno all’età di 3 anni e mezzo, una volta che le sue competenze motorie e linguistiche si saranno sviluppate meglio.

Gestire al meglio i suoi scoppi di rabbia
Fortunatamente ci sono alcune strategie che potete utilizzare per abbassare “la temperatura della situazione”:

  • Durante il picco di rabbia del bambino, è importante che manteniate la calma e evitiate, alterandovi a vostra volta, di accentuare il comportamento di vostro figlio. Mantenere le vostre emozioni sotto controllo, inoltre, gli insegnerà che è possibile. Al contrario, più le vostre emozioni negative appariranno, più quelle di vostro figlio saranno evidenti e violente.
  • Non ridete del suo comportamento. La frustrazione che prova è per lui una cosa molto seria.
  • Se proprio non riuscite a parlare con calma, piuttosto che esplodere vi consiglio di ignorare il vostro bambino senza fare contatto con gli occhi e di aspettare che voi o lui calmiate. Certo, questa non deve diventare una abitudine, ma resta una buona soluzione d’emergenza.
  • Dopo che la rabbia si sarà stemperata, fornite al vostro cucciolo rassicurazione e guida. Parlategli in un tono rilassato e insegnategli come esprimere i suoi sentimenti nominandoli voi stessi con le parole. Rassicurate il bambino sul fatto che gli volete bene, quindi passate ad un’altra attività.

Gestire la rabbia del bambino in pubblico
Lasciare piangere il vostro bambino in casa è una cosa, ma quando si getta a terra in pubblico, è sicuramente imbarazzante e più destabilizzante. Quando la rabbia di vostro figlio scoppia nel bel mezzo delle commissioni settimanali o a casa di amici:

  • per prima cosa dite a voi stessi che quella rabbia non è il segno che siete dei cattivi educatori. Ditevelo subito! E’ importante!
  • Poi ricordate che molte persone presenti in quel negozio sono probabilmente genitori e possono capire la situazione in cui vi state trovando.
  • Isolate per qualche minuto il bambino dalla situazione, portandolo in un posto tranquillo come l’auto o il bagno. Abbracciatelo o cercate il contatto con lui fino a quando la rabbia si stempera e fornitegli a quel punto rassicurazione e guida, come avreste fatto a casa.
  • Non cedete richieste del vostro bambino per quieto vivere, o la prossima volta sarà un disastro.

Prevenire gli scoppi di rabbia
Gli scoppi di rabbia si verificano più facilmente quando il bambino ha fame o è stanco. Prestate quindi attenzione alle reazioni non verbali di vostro figlio e siate pronti a fornirgli uno spuntino, portarlo a fare un pisolino, o invitarlo a svolgere una attività più tranquilla di quella che sta facendo o che lo sta portando ad una eccessiva frustrazione.

Disciplina sì, ma in incognito

In questa fase, per quanto la disciplina rimanga importante, attenuatela con la strategia delle domande chiuse, in modo da dare al bambino l’impressione di avere almeno un po’ dell’indipendenza che cerca. Per fare questo, dategli delle opzioni: “Oggi vuoi il vestito giallo o quello blu?” “Preferisci una banana o una mela?”

Incoraggiate la sua indipendenza
Cercate di rendere questo stadio nella vita il più positivo possibile, lasciando fare al vostro bambino tutto quello che è in grado di fare da solo. Ponete più attenzione del solito su questo aspetto.

Aiutatelo a sfogarsi fisicamente invitandolo a correre e saltare quando siete all’aperto