Il neonato è un piccolo universo, per certi versi molto semplice e per certi altri molto complesso. In una situazione di normalità, comunque, è già dotato di tutte le abilità necessarie per respirare, nutrirsi, proteggersi da situazioni potenzialmente dannose e stabilire le prime relazioni sociali.
- Pochi secondi dopo la nascita, la respirazione è già efficace e ben coordinata con la suzione.
- Non appena il suo volto tocca il seno della madre, il neonato orienta la bocca verso il capezzolo.
- Se qualcosa viene messo sopra il suo volto o se è steso bocconi, il neonato sa già compiere movimenti energici con le braccia e con il capo per liberarsi.
- Se ha un rigurgito mentre è disteso sulla schiena, gira il capo per favorire la fuoriuscita del liquido.
- Se gli accarezziamo il palmo della mano, il neonato reagisce afferrando strettamente il nostro dito (riflesso antichissimo, di chi ricerca di relazione e protezione)
- Se sente un forte rumore o subisce un improvviso cambiamento di posizione, il neonato reagisce inarcando la schiena, estendendo braccia e gambe per poi chiuderle verso il centro del corpo, come in un abbraccio. Si chiama riflesso di Moro e nella storia dell’umanità ha permesso a molti cuccioli di salvarsi. Una reazione di questo tipo favorisce senza dubbio il fatto di essere riacchiappato dal genitore se sta per cadere. Non provatelo a casa, comunque 😉
- Il neonato mette a fuoco con entrambi gli occhi ciò che si trova a 20 cm da lui.
- Segue con gli occhi un oggetto in movimento (se non proprio alla nascita, già nelle prime settimane di vita).
- Distingue chiaramente il bianco ed il nero (mentre per gli altri colori ci vorrà qualche mese) ed è sensibile ai cambiamenti di intensità della luce.
- Risponde a diversi suoni, soprattutto alla voce umana, e ne sa localizzare la provenienza.
- Discrimina la voce della madre da quella delle altre persone.
- Discrimina l’odore della madre da quello di una donna sconosciuta già nella prima settimana di vita.
- Discrimina il dolce dal salato, l’acido e l’amaro. Preferisce le sostanze zuccherine e rifiuta le altre. Questo, nel corso dell’evoluzione, ha permesso all’uomo di salvarsi. La maggior parte delle sostanze velenose sono acide o amare.
- Piange per indicarci un disagio (fame e sete, pannolino sporco, prurito, dolore)
Attenzione però: raramente il neonato piange per il caldo o per il freddo, a meno che non si tratti di variazioni improvvise. Di solito la sua reazione a questi stati é la sonnolenza eccessiva. Pertanto facciamo attenzione alla temperatura del neonato, infilando un nostro dito tra la nuca e il body (per sentire la temperatura della parte alta della schiena). Se quella parte è calda il giusto, il neonato sta bene. Mani e piedi nel neonato sono quasi sempre fisiologicamente freddi. Senza che questo voglia dire che abbia freddo.