Uno scolapasta, qualche spaghetto…10 ottimi motivi per proporre questo gioco!

Il gioco che vi propongo oggi è davvero l’esempio pratico di quel modo meraviglioso di “giocare con poco” che dà il nome alla nostra rubrica.

Potete proporlo al vostro piccolo a partire dai 15 mesi circa. In cosa consiste il gioco? Il vostro bambino dovrà concentrarsi moltissimo per cercare di infilare gli spaghetti all’interno dei buchini dello scolapasta. E che soddisfazione nel riuscirci!

Come procedere?

Vi occorrono:

  • uno scolapasta (meglio se di metallo)
  • qualche spaghetto crudo

Mostrate dapprima voi al bambino le vostre dita che tengono lo spaghetto e lo infilano in uno dei buchini e poi lasciatelo libero di sperimentare. Li potrà infilare in verticale, in orizzontale, alcuni si romperanno e, diventando più corti, spariranno all’interno del buco, altri ne sbucheranno fuori dando luogo ad una curiosa e delicata composizione!

Perché è un gioco bellissimo? Che abilità sviluppa?

Sicuramente è un gioco ecologico (non produce scarti, non ha imballaggi) ed economico (non bisogna comprare nulla, chi in casa non ha spaghetti e scolapasta?)

Inoltre sviluppa importanti abilità e sensibilità:

La coordinazione occhio-mano: va da sé che per svolgere questo gioco, occhio e mano devono collaborare in stretta sinergia

La motricità fine delle dita: il bambino dovrà esercitare una salda presa a pinza per afferrare saldamente lo spaghetto dal pavimento, allo stesso tempo però dovrà essere delicato per non spezzarlo mentre tenta di farlo entrare nel buchino dello scolapasta.

La comprensione del concetto di lungo e corto: alcuni spaghetti si romperanno e, essendo più corti, spariranno sotto la calotta dello scolapasta rovesciato, mentre altri, quelli rimasti integri, affioreranno dal buco perché lunghi

Il tatto: la consistenza dello spaghetto, liscio, leggero ma lungo e poco flessibile

L’udito: il rumore dello spaghetto sul metallo dello scolapasta

Il gusto: se il vostro bambino assaggia lo spaghetto!

Inoltre consente al bambino di sentirsi coinvolto nella vita dei grandi, permettendogli di usare strumenti che vede spesso in mano agli adulti di casa.

Per gli adulti, è un buon modo di riuscire a cucinare (o a mangiare) avendo il piccolo vicino che svolge una attività sicura, quindi senza dovergli contemporaneamente correre dietro mentre cerca di scalare i cassetti della cucina, sollevare padelle troppo pesanti, schiacciarsi le dita negli stipetti e via discorrendo 😀

Un abbraccio