Quando lo svezzamento è difficile: 9 utili consigli

Oggi tematica sicuramente di grande interesse per molte mamme alle prese con una nuova avventura: quella dei primi cibi solidi per i propri bambini. Sia che abbiate sposato l’autosvezzamento, sia che abbiate scelto lo svezzamento tradizionale, si tratta sempre di un momento delicato.

Infatti, per quanta dolcezza e gradualità si dispieghino per agevolare questo passaggio, resta il fatto che per la mamma ed il suo bambino lo svezzamento richiama una prima importante separazione.

Desideriamo che il nostro bambino cresca e vogliamo aiutarlo a diventare via via sempre più autonomo (del resto è proprio questo il nostro scopo di genitori, no?), tuttavia potremmo anche sentire un filo di malinconia nell’accompagnare il nostro bambino ad aver sempre meno bisogno di noi.

Allo stesso modo, è possibile che il bambino reagisca al cambiamento con un atteggiamento ambivalente di curiosità e di rifiuto, alternando momenti di assaggi a momenti in cui rifiuta categoricamente il cibo solido.

Questa situazione può andare avanti anche per qualche mese, cosa che può ingenerare qualche ansia e non poca frustrazione nel genitore che aveva aspettative più rosee.

Ecco quindi qualche consiglio che credo sia molto utile a tutta la famiglia, ai genitori che saranno più sereni, ed al bambino che ne percepirà la serenità.

  1. Siate pazienti, non tutti i bambini sono uguali. Il figlio della vostra amica è vorace ed ha preso lo svezzamento alla grande? Non per questo il vostro bambino ha “qualcosa che non va”. Sembra banale da dire ma siate onesti con voi stessi…sono cose che si pensano. Basta poi saper riconoscere che sono paure irrazionali.
  2. Siate costanti, non fate che il rifiuto del vostro bambino ingeneri un atteggiamento del tipo: “Lasciamo perdere tutto, ci penseremo più avanti”. Piuttosto, continuate a mettere il piccolo a tavola con voi, a sottoporre alla sua attenzione qualche assaggio che possa gestire. La curiosità fa sempre il suo meraviglioso effetto, presto o tardi che sia. E voi sarete lì ad aiutare il vostro bambino nella scoperta.
  3. Chiudete un occhio (e anche due) sulla pulizia della cucina: il vostro bambino ha bisogno di capire cosa ha davanti, di toccarlo, di giocarci, di cercare di avvicinarlo al viso secondo i suoi ritmi, di sentire prima che odore ha e poi eventualmente decidere di metterlo in bocca. Armatevi di una bella tovaglia di plastica da stendere sotto il seggiolone, in modo da rassettare più velocemente l’ambiente e sentirvi meno infastiditi.
  4. Mettetevi nei suoi panni: vi piacerebbe che vi ficcassero in bocca delle cose che non conoscete? L’insistenza vi farebbe venir voglia di provarle? Oppure, forse, vi aiuterebbe di più vedere che le persone attorno a voi trovano il piatto delizioso?
  5. Lasciate la tensione e le aspettative a bruciare sul gas. A tavola portate solo serenità. E la consapevolezza che il vostro cucciolo sta bene, non morirà certo di fame ed è la persona che più di ogni altra conosce la sua fame. Inoltre nessuno dei ragazzini che conoscete mangia ancora solo latte, quindi, presto o tardi, tutti i bambini passano al cibo solido.
  6. Siate pronti a cambiare per aiutare il vostro bambino: piange alla sola vista del seggiolone? Provate in braccio. Gli piacciono i libri? Comprate un bel libro sulla pappa.
  7. Non forzatelo, mai, è sgradevole per tutti e tra l’altro non vi aiuta a raggiungere l’obiettivo.
  8. Ricordate che uno svezzamento lento favorisce anche la mamma che allatta: secondo la legge domanda-offerta, il vostro latte verrà prodotto naturalmente in quantità sempre minori, senza il rischio di ingorghi mammari.
  9. Il vostro obiettivo è un bambino che ama stare a tavola e che imposti con il cibo un rapporto positivo. Questo è il vostro obiettivo, non che finisca quel piatto quel giorno.

Un abbraccio e buon appetito a tutta la famiglia!