Il cordone ombelicale del mio bambino si è sporcato: cosa faccio?

Il cosiddetto “moncone ombelicale”, ovvero quella parte di cordone che rimane attaccata all’addome del bambino per qualche giorno dopo la nascita, in genere va incontro molto rapidamente a mummificazione. Si dice davvero così e significa che il moncone secca (perché non è più irrorato dai vasi sanguigni), assume un colore bruno-nerastro e una consistenza molto rigida.

La cura del moncone consiste essenzialmente nel permettere che questo essicamento avvenga indisturbato, ovvero che il residuo di cordone ombelicale non si sporchi né bagni. Questo è in genere sufficiente a far sì che esso si stacchi da solo entro il decimo giorno di vita.

Tuttavia, si sa, gli intoppi possono succedere. Se si bagna di pipì o di cacca, il moncone apparirà molliccio e potrebbe avere zone appiccicose.

Cosa fare, quindi, se il moncone ombelicale del nostro bambino si bagna di pipì?

In genere è sufficiente disinfettarlo un po’, picchiettandolo con alcol 70° per mezzo di una garzina e di un bastoncino di ovatta. Quest’ultimo in particolare è utile attorno all’attaccatura, laddove cioè il moncone si lega al ventre del bambino. A quel punto, invece di coprirlo immediatamente, è bene arieggiarlo con un pezzo di cartoncino, come un ventaglio, e aver cura che sia ben asciutto prima di rimettere garza pulita e rete ombelicale.

E se il moncone si è sporcato di cacca?

In questo caso sarà necessario pulirlo accuratamente con acqua e sapone, utilizzando una garza o un bastoncino di ovatta (per la zona dell’attaccatura). In seguito sarà necessario asciugarlo bene, premendo delicatamente su di esso con un panno assorbente. Dopodiché potrebbe essere utile, in via precauzionale, disinfettarlo un po’, picchiettandolo con una garzina imbevuta di alcol 70°, o con un bastoncino di ovatta imbevuto, questo in particolare per la zona attorno all’attaccatura. E’ sconsigliato l’uso di cotone idrofilo per non correre il rischio che qualche residuo rimanga attaccato alla ferita. A quel punto, invece di coprirlo immediatamente, è bene arieggiarlo con un pezzo di cartoncino, come un ventaglio, e aver cura che sia ben asciutto prima di rimettere garza pulita e rete ombelicale. Non si deve aver paura di causare bruciori al bebè poiché il moncone non è innervato e di conseguenza è privo di sensibilità. Può capitare che il neonato pianga durante la medicazione non per effetto del disinfettante o del dolore, ma solo perché infastidito dal contatto con l’alcool, che è freddo.

In generale, sia che il moncone si sia sporcato, sia che sia sempre rimasto pulito, teniamo presente che…

  • Più il moncone prende aria, prima si essicherà, e di conseguenza un’altra cosa molto utile da fare, soprattutto se la temperatura lo consente (come in estate), è quella di lasciare il bambino solo con una magliettina leggera. In questo modo il moncone prenderà più aria.
  • Altra cosa importante è quella di lasciare il moncone fuori dalla zona del pannolino, sia quando è coperto dalla medicazione, sia (a maggior ragione) quando è libero da garza e rete ombelicale. Come fare? Ripiegando in basso la fascia ventrale del pannolino prima di chiuderlo.
  • Chiedete in ospedale che vi tolgano la clip del moncone prima della dimissione, in modo che siate agevolati nelle operazioni di pulizia.

Quando rivolgersi al pediatra?

  • Quando la pelle attorno all’attaccatura del moncone si arrossa
  • Quando il moncone emana cattivo odore
  • Quando dall’attaccatura vedete uscire secrezioni, in genere appiccicose e di colore giallastro o biancastro
  • Quando l’ombelico stesso presenta un rigonfiamento, che aumenta quando il neonato piange o tossisce
  • Se il moncone non si è ancora staccato dopo tre settimane dalla nascita